Sono soprattutto donne (addirittura l’83%) e si rivolgono al chirurgo plastico per richiedere infiltrazioni di filler (58%), rinoplastica (53%) e tossina botulinica (44%). Scorrendo la classifica dei ritocchi più gettonati, seguono l’aumento del seno (33%), la correzione delle palpebre (28%), la lipoaspirazione (17%) e il minilifting (3%).

Sono questi i principali dati emersi dal Sondaggio Selfie, svolto dalla Società Italiana di chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso i suoi soci con un questionario on line. Scopo dell’iniziativa, delineare l’identikit di chi pensa a un intervento di chirurgia plastica perché insoddisfatto dalla propria resa estetica nei selfie, gli autoscatti pubblicati sui social network.

In base ai dati raccolti, “i pazienti selfie” sono prevalentemente giovani. La fascia d’età maggiormente rappresentata è quella 18-25 anni (39%), seguita da quella 26-35 (28%) e da quella 36-45 (ancora 28%).

Tra gli elementi più delicati emersi dal sondaggio, poi, c’è sicuramente quello legato alla percezione di sé. Secondo le risposte dei chirurghi, il 78% di questo target non ha un’immagine corporea equilibrata e obiettiva. È stata invece giudicata in modo complessivamente positivo la tendenza ad assumere se stessi come modello estetico, seppur migliorabile, come si evince da pazienti che mostrano foto di loro stessi e non più di attori e modelli.

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