Seconda edizione del prestigioso evento Rinoroma, convegno di rinoplastica dove ospiti nazionali e internazionali hanno condiviso le proprie esperienze con una platea sia di giovani, sia di esperti chirurghi. In questa occasione, è stato concesso a tre giovani chirurghi (Giovanni B. Azzena, Marco D’Ettorre, Elena Lucattelli) del Progetto SICPRE Giovani PSG la possibilità di parteciparvi gratuitamente. Un ringraziamento particolare va alla SICPRE, al PSG e al prof. Valerio Cervelli, presidente dell’evento. La rinoplastica rappresenta non solo uno degli interventi più richiesti al mondo, ma anche uno dei più complessi e affascinanti. Approccio chiuso, aperto, tecnica delivery, let down, rinoplastica strutturale e utilizzo di innesti cartilaginei sono stati alcuni dei temi discussi. Ovviamente, un tema così ampio e dibattuto necessita di vari punti di vista per poter essere affrontato compiutamente e consentire, anche ai neofiti, una visione d’insieme. Per questo motivo, sul palco si sono succeduti chirurghi plastici, maxillo-facciali e otorinolaringoiatri, sempre disposti a conividere con il pubblico e i colleghi le proprie esperienze. In chirurgia, si sa, non esiste nulla di certo o scontato. Ciò implica che uno stesso problema possa essere affrontato in maniera diversa, e raggiungere risultati ugualmente validi. Il prof. Cervelli ha tenuto un’interessante lectio magistralis in cui ci si è divertiti a eseguire interventi virtuali di rinoplastica a famosi personaggi della Roma antica, basandosi su sculture e simulazioni computerizzate. Ospiti internazionali hanno offerto al pubblico il loro punto di vista, consentendo di vedere ad esempio come si esegua una rinoplastica etnica, in una tipologia di pazienti raramente osservabile alle nostre latitudini. La rinoplastica non è solo estetica, e questo è stato ribadito specie dagli otorinolaringoiatri, i quali hanno istruito il pubblico sulla necessità di studi funzionali preoperatori e sull’importanza del recupero della respirazione fisiologica, come nel caso di gravi deviazioni settali o ipertrofia dei turbinati. Gli innesti cartilaginei rappresentano talvolta una necessità, ma è importante capire quando questi siano realmente necessari, evitando overtreatment e riservandoli a casi di maggiore complessità. In questi, si può optare per l’utilizzo della cartilagine settale, concale o costale, a seconda della quantità richiesta e della predilezione del chirurgo per una o l’altra. Ogni congresso è occasione di condivisione ed anche dibattito, in cui discutere anche con chi adotta tecniche e approcci diversi da propri, pur nel rispetto e stima reciproci. Alla fine, costituisce sempre un momento di crescita, da cui se ne esce tutti arricchiti.

Dott. Marco D’ettorre

Dott.ssa Elena Lucatelli

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