Il congresso Rome Breast Surgery Symposium 2016 (Roma, 8-10 giugno 2016) organizzato dal prof. Roy De Vita e dal prof. Stefano Pompei, si è rivelato un’importante occasione per discutere approfonditamente le più importanti tematiche della chirurgia mammaria.
La collaborazione con la SICPRE e la faculty nazionale internazionale di altissimo livello hanno permesso di dare luogo a tre intense giornate di confronto e dibattito sulle principali problematiche ricostruttive ed estetiche, senza trascurare il punto di vista oncologico.
Il congresso si è aperto con una videoconferenza in diretta dallo Sloan Kettering Cancer Center, NY, durante la quale sono state affrontate le principali controversie sull’utilizzo della chemioterapia neoadiuvante (NAC). Il prof. Virgilio Sacchini ha sottolineato il possibile impatto positivo della NAC sulla qualità di vita delle pazienti N+ che permette di ottenere il 50% di Pathologic Complete Response sul distretto ascellare, diminuendo così la percentuale di dissezioni linfonodali ascellari complete. D’altro canto, il prof. Clifford Hudis ha posto l’accento sulla mancanza di un’evidenza scientifica dell’aumento della sopravvivenza a lungo termine grazie alla NAC, unito a una maggiore aleatorietà dell’asportazione chirurgica del T.
Ogni giornata è stata inoltre movimentata da una brillante testa a testa di due coppie di esperti che sostenevano opposte posizioni, supportati dalla presentazione di notevoli casi clinici e convinte argomentazioni. Di particolare interesse e attualità è stato il confronto tra il prof. Peter Cordeiro, affiancato da prof. Steven Kronovitz, che hanno illustrato indicazioni e vantaggi della ricostruzione mammaria in due tempi, mentre il prof. Michael Scheflan sostenuto dal prof. Karl Heinz hanno portato valide motivazioni a sostegno della ricostruzione direct to implant (DTI), ovvero con posizionamento immediato di protesi definitiva. La possibilità di votare alla fine di ciascun confronto ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico, consentendo inoltre di valutare la multiformità delle tendenze attuali.
Di basilare importanza sono state le varie sessioni riguardanti l’utilizzo dell’Acellular Dermal Matrices (ADM) e delle reti sintetiche, nelle quali è stato posto l’accento sia sulle diverse caratteristiche strutturali di tali presidi, sia sulle loro concrete possibilità di applicazione, Se ne avvalgono infatti sia la ricostruzione in due tempi sia la DTI, la quale rappresenta il loro maggiore campo di utilizzo, consentendo la creazione di una tasca protesica sottomuscolare di dimensioni adeguate a protesi di volumi notevoli, non dimenticando infine il complesso campo della revisione di esiti ricostruttivi non soddisfacenti, dove questi dispositivi costituiscono talvolta un prezioso ausilio.
Magistrali interventi del Prof. Jaume Masia e del prof. Christoph Andree hanno permesso di sviscerare importanti problematiche della microchirurgia ricostruttiva della mammella, dando precise ed esaurienti indicazioni sull’importanza del corretto isolamento dei penducoli, della precisa pianificazione pre-operatoria e del modellamento del DIEP flap, mostrando come un adeguato trainig chirurgico possa portare a gestire adeguatamente anche le complicanze di questa più complessa tecnica ricostruttiva.
Un’interessante relazione del prof. Stephen McCulley ha mostrato come le tecniche di mastoplastica riduttiva, applicate a pazienti oncologiche, possano rappresentare il perfetto connubio tra chirurgia ricostruttiva ed estetica.
Il prof. Moustafa Hamdi ha portato la sua esperienza nella Partial Breast Recostruction, ovvero l’utilizzo di lembi locali basati su perforanti dei vasi intercostali e toracodorsali. Tale proposta ha suscitato un grande interesse nell’uditorio in quanto costituisce una brillante soluzione per compensare i deficit ghiandolari conseguenti a estese quadrantectomie.
Durante l’intero convegno altro punto focale di discussione e confronto è stato la durevolezza del risultato nelle mastopessi. Sono state esposte diverse proposte, con particolare interesse per l’utilizzo di lembi dermo-ghiandolari (prof. Maurizio Nava) e l’impiego delle reti sintetiche, insieme alla presentazione di un nuovo dispositivo in silicone creato appositamente per tale tipo di intervento.
Infine, in seguito alle segnalazioni ministeriali mondiali, ha assunto particolare importanza il riconoscimento e la creazione di linee guida rispetto all’Anaplastic Large Cells Lymphoma (ALCL), cui ha magistralmente partecipato il prof. Maurizio Nava stesso.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il progetto SICPRE Giovani per quest’importante occasione di perfezionare e accrescere le nostre conoscenze partecipando a questo incontro brillante non solo per la qualità degli ospiti ma anche per l’organizzazione e l’allestimento, con un particolare ringraziamento alla dott.ssa Stefania De Fazio che, seppur lontana, ci ha seguito ed entusiasmati durante l’intero percorso.

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