Il primo consiglio per la mia esperienza a Londra è il muoversi il prima possibile e prendere dei contatti, possibilmente dopo aver capito che periodo si riesce a trascorrere all’estero.

Io personalmente non sapevo quanti mesi sarei riuscita a trascorrere fuori dall’Italia quando ho preso contatti con Mr. S. Ghali, senior consultant presso il Royal Free Hospital (RFH) a Londra, ma per non perdere tempo l’ho contattato circa 15 mesi prima organizzando poi un incontro a Londra per presentarmi e chiedergli le opzioni che avrei potuto avere.

Se le intenzioni sono quelle di eseguire all’estero un vero periodo di formazione e quindi iniziare una fellowship nel Regno Unito le procedure burocratiche abbondano ed è necessario muoversi almeno un anno prima avendo a disposizione almeno 6 mesi di permanenza. Per essere medico abilitato a Londra bisogna presentare il good standing valido di 3 mesi, un dettagliato curriculum vitae, IELTS con punteggio di media 7.5/9 e voto minimo 7/9, quindi procedere all’iscrizione al gmc che rilascia quindi il n di iscrizione previo pagamento della stessa, e successivamente iscriversi al NHS London (National Health Service). In questo sito trovate anche le varie offerte di lavoro e le possibili fellowship.

Nel mio caso, avendo a disposizione circa 75 giorni (ottobre-dicembre 2016), ho preferito intraprendere un periodo di observer.

Per quanto riguarda l’ospedale stesso dove andrete a frequentare vi richiederà sia da fellow sia da observer: cv, fotocopia autenticata del passaporto in corso di validità, esami del sangue recenti, test HIV, HCV, vaccinazioni eseguite, visita cardiologica con ECG, test mantoux recente e autocertificazione di un assicurazione in vostro possesso. Questi documenti passeranno poi alle risorse umane che vi daranno riscontro almeno dopo 2 mesi. In caso di fellowship, dovrete organizzare un ID check senza il quale non vi faranno firmare il contratto. Ogni possibile intoppo ritarda il vostro inizio in ospedale di svariati giorni.

Nel frattempo, durante una settimana di vacanza a febbraio 2016, ho seguito nella sua attività chirurgica un altro chirurgo plastico che ha scelto di eseguire solo private practise: Mr Mallucci. Avevo preso precedentemente contatti con lui tramite mail e successivamente ho potuto conoscerlo personalmente al congresso SICPRE in Milano.

Appena arrivata a Londra e in attesa di un riscontro dal RFH, ho nuovamente contattato Mr Mallucci per seguirlo nella sua attività chirurgica iniziando praticamente dal giorno dopo. A sua attività consiste in attività chirurgica ogni martedì (day surgery) e ogni giovedì (interventi che richiedono una notte di ricovero) presso due differenti cliniche private. I restanti giorni fa attività ambulatoriale. Prevalentemente i suoi interventi riguardano il seno, quindi sia mastoplastiche additive sia mastoplastiche secondarie e revisioni chirurgiche, mastopessi e mastoplastiche riduttive.

Ho avuto modo di osservare anche lipectomie aspirative addome e arti inferiori, lipofilling, rinoplastiche e rinotip.

Nello stesso periodo ho avuto modo di osservare l’attività del Mr. B. Matti, chirurgo plastico che si occupa di rinoplastiche primarie e secondarie prevalentemente con accesso open, mastoplastiche additive, lifting temporali, cantopessi, lifting del volto, lifting del sopracciglio, blefaroplastiche con accesso transcongiuntivale e non solo. La sua attività chirurgica si concentrava il lunedì, il mercoledì e il giovedì presso una clinica privata e un ospedale privato convenzionato di Londra. Opera sempre e solo con la sua infermiera che lo aiuta come assistente o come secondo e solo raramente come strumentista, occupandosi però anche dei suoi impegni, di tutti i suoi ferri chirurgici e del follow-up dei pazienti coadiuvata dalle sue due segretarie.

Per quanto riguarda il RFH, seguivo Mr Ghali il lunedì e il venerdì durante la sua attività chirurgica. Ho potuto osservare interventi di ricostruzione mammaria con DIEP o con TRAM, ricostruzione mammaria con protesi, interventi di body contouring quali  torso e addominoplastiche, revisione chirurgiche di ricostruzione arti con ALT, impianto di espansori di Becker.Tutte le strutture ospedaliere sono raggiungibili tramite metropolitana e qualche centinaia di metri a piedi.Tutti e tre i professionisti con cui sono stata in contatto in questi mesi si sono dimostrati più che cordiali e cortesi, attenti a me in primis come persona e come chirurgo con cui potersi confrontare. Si preoccupavano che mi trovassi bene, che capissi i singoli passaggi e che mi fosse utile il tempo trascorso con loro, sempre pronti ad approfondire l’argomento trattato quel giorno.Essendo presente in qualità di observer non mi è stato possibile prendere parte alle operazioni ma solo guardarle, senza nessuna eccezione. Sulle regole sono molto ligi.Ho alloggiato nella city. Gli appartamenti a Londra sono molto cari e le references richieste dall’agenzia prevedono come prima cosa un bank account, national insurance number e possibilmente un indirizzo con lettera di referenze. Molto più facile cercare una stanza in affitto sui siti come zoopla o moveflat, anche se le stanze singole non sono economiche. In generale Londra è una città cara come stile e come qualità di vita.In conclusione, questa esperienza all’estero è stata  un’opportunità da cogliere al volo per allargare i propri orizzonti in differenti campi di chirurgia estetica e ricostruttiva. Riferimenti dell’esperienza a Londra: pat.mallucci@gmail.comProf. Matti Basim, basim@bm-plasticsurgery.com

Neospecialista dell’Università degli Studi di Milano

©2024 SICPRE - Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva - rigenerativa ed Estetica. Viale Pasteur, 65 00144 ROMA C.F. 97052470586

All right reserved. Powered by 

Log in with your credentials

Forgot your details?